Una calda notte di luglio


Erano le tre del mattino, una calda notte di luglio, anno 1943. Prima spararono al vecchio che si era rifiutato di uscire di casa. Allora hanno cominciato a caricare gli uomini con le mani legate dietro perché non pensassero di scappare. Gli uomini sono stati separati dalle donne, per paura di una rivolta. Poi li hanno portati al cimitero dove c’erano grandi buche. Si sentirono degli spari.
Sull’ultimo carro si erano seduti donne e bambini, non c’era posto per tutti. Mia nonna voleva salire, quel giorno gli avevano fucilano i suoi sette figli. Ma un tedesco la spinse via. Mia madre mi diede a lei. Tieni, disse, se vivrai almeno lei ti rimarrà.